Tipi di pavimenti in cotto: una carrellata delle più belle tipologie
Per chi ama gli ambienti rustici e vuole una pavimentazione durevole e particolare nelle sue imperfezioni cromatiche, può scegliere un pavimento in cotto. Diverse sono le varianti: fatto a mano, industriale, toscano, umbro, lombardo, ognuno con caratteristiche inconfondibili.
Il cotto appartiene al gruppo delle piastrelle non smaltate e in monocottura, viene prodotto mediante lavorazione dell'argilla, sia con tecniche manuali che industriali. In Italia vi sono numerose cave, dal Veneto alla Sicilia, da cui viene estratta la materia prima e le colorazioni variano a seconda della provenienza geografica.
Essendo un materiale a pasta porosa, contenente delle bolle d'aria, assorbe facilemente lo sporco e deve essere trattato con prodotti incerati e impregnanti per renderlo più resistente alla penetrazione dei liquidi e delle impurità e per far sì che sia più facile da pulire.
Un vantaggio del cotto è che le bolle d'aria trattengono il calore, per cui è l'ideale per rivestire impianti di riscaldamento a pavimento. Esistono diverse tipologie di pavimenti in cotto, impariamo a conoscerle.
Il cotto fatto a mano
Il cotto fatto a mano è realizzato con una procedura artigianale potremmo dire "romanticamente" molto simile addirittura a quella usata per fare il pane: una volta prelevata, l'argilla viene ripulita da ogni impurità, lasciata all'aria aperta per alcuni giorni, macinata in polvere finissima e poi utilizzata per la creazione degli impasti.
Su di un piano di lavoro viene stesa della sabbia e si procede con il miscelare acqua e argilla fino a ottenere dei panetti, i quali vengono inseriti in stampi ben pressati che producono le forme. Appena uscite dallo stampo, le mattonelle vengono posate su di un pavimento riscaldato e lasciate ad essiccare per circa due giorni.
Nel frattempo gli artigiani eseguono la rasatura dei bordi con una procedura rigorsamente manuale e quando il processo di essiccazione è completato, le piastrelle sono messe nei forni per essere cotte ad una temperatura che va dai 900 ai 1020 gradi. Il calore penetra al loro interno, creando delle sfumature cromatiche.
Dopo la cottura rimangono ancora per qualche giorno nei forni, poi vengono tolte e sono pronte per la posa. Tipici di un pavimento in cotto artigianale sono i mattoni storti e gobbi con varie screziature di colore che li rendono diversi gli uni dagli altri; tali caratteristiche ne fanno una pavimentazione adatta alle ambientazioni rustiche.
(Pavimento di interni in mattoni di cotto fatti a mano)
Il cotto industriale
Con i metodi industriali gli impasti sono invece eseguiti da speciali macchinari, sono duri e ingelivi (resistenti agli sbalzi termici) e il risultato è quello di una superficie più regolare, senza imperfezioni, con piastrelle di aspetto simile le une alle altre e di una colorazione priva di sfumature, che rendono il cotto industriale adatto anche ad ambienti moderni; è molto utilizzato altresì per gli esterni, per rivestire viali, portici o scale, riceve dei trattamenti con impregnanti a solvente per far sì che sia resistente al gelo e agli sbalzi climatici, è una pavimentazione molto longeva ed elegante.
(Pavimentazione in piastrelle di cotto industriale posata a bordo piscina)
I formati
I pavimenti in cotto possono essere composti da mattoni o da piastrelle; i mattoni si caratterizzano per una forma a parellelepipedo, sono spessi e tozzi, le piastrelle o mattonelle o pianelle, sono invece più sottili, hanno lunghezza e larghezza maggiori rispetto allo spessore e possono avere varie sagome di differenti dimensioni: a rettangolo, a quadrato, a esagono, a ottagono, a rombo o losanga, a listelli simili a quelli del parquet oppure si possono creare particolari composizioni geometriche nella posa delle pianelle, per donare alla pavimentazione un tocco artistico. Di seguito vi mostriamo alcune immagini di pavimenti a piastrelle in vari formati:
(Pavimento in cotto fatto a mano con mattonelle a forma di esagono.)
(Pavimento in pianelle di cotto fatto a mano, a forma di listelli posati a spina di pesce)
(Pavimento in cotto industriale con fantasia di esagoni lunghi e tozzetti a rombi)
Le tipologie
Come abbiamo accennato poc'anzi, vi sono diversi tipi di cotto, che si distinguono in base alla provenienza geografica della materia prima e alla tipica colorazione naturale. Ecco una rassegna delle principali specie di cotto:
- cotto toscano: anche detto cotto impruneta e così chiamato perchè è prodotto industrialmente o artigianalmente nella località di Impruneta, nei pressi di Firenze, è una pavimentazione antichissima che ha origini nella cultura etrusca e si caratterizza per il classico colore rosso intenso;
(Pavimentazione di interni in cotto toscano industriale)
- cotto umbro: viene prodotto a Castel Viscardo, in provincia di Terni, dove c'è argilla di altissima qualità che rende le pavimentazioni robuste e durevoli; il cotto umbro si caratterizza per un particolare colore rosato, dovuto alla presenza di alcuni minerali nell'argilla ed è molto richiesto anche sul mercato estero;
(Pavimento in cotto umbro, distribuito da Cooperativa Ceramica D'Imola.)
- cotto chiaro: è la varietà dalla colorazione più chiara, ha sfumature di rosa molto tenue oppure di bianco, se viene lasciata allo stato naturale ha l'aspetto della pietra ruvida ed è impiegata soprattutto per le pavimentazioni esterne, come vialetti o bordi piscina, oppure c'è la variante smaltata di un bianco più acceso, che è usata per gli interni e dona agli ambienti un aspetto raffinato;
(Splendida pavimentazione in cotto chiaro non smaltato, di aspetto simile alla pietra e con piastrelle a losanghe, prodotta dall'azienda Enrico Palmucci.)
- cotto giallo: viene prodotto in alcune zone della Toscana e dell'Umbria, ha tonalità giallo paglierino perché l'argilla che lo compone contiene del calcare ed è una delle varianti più gettonate, molto usata sin dal periodo rinascimentale, si adatta infatti ad arredamenti dallo stile classico, che evocano atmosfere del passato;
(Piastrelle in cotto giallo fatte a mano e realizzate dalla ditta S. Anselmo)
- cotto siciliano: è fabbricato in Sicilia, con argille estratte da cave locali e con sabbia vulcanica che conferisce alla pavimentazioni una notevole durezza e alta resistenza al calpestio e agli sbalzi termici, per questo il cotto siciliano è molto apprezzato come rivestimento di aree pedonali esterne. Vi sono diverse varietà, le cui proprietà dipendono dalla composizione dell'argilla di cui sono costituite, dalla finezza della macinazione e dalla quantità di acqua presente nell'impasto; le colorazioni possono spaziare dal giallo, al rosato, al rosso e l'aspetto può essere liscio oppure granuloso;
(Scalinata rivestita da pianelle in cotto siciliano fatte a mano dalla tonalità rossa, arricchite da decorazioni smaltate e commercializzate dall'impresa Gigab s.r.l.)
- cotto lombardo: detto anche variegato, venato o striato, perché caratterizzato da una superficie piena di striature rossicce oppure gialle, molto somiglianti alle venature delle rocce ornamentali, che esaltano l'effetto policromatico del pavimento; il cotto lombardo si adatta bene a qualsiasi tipo di stile, dal classico al moderno, è considerato un prodotto "nobile" perché composto da argille pregiate con un alto potere ignifugo e di isolamento termo-acustico e con capacità idroscopiche, ovvero assorbono l'umidità rendendo le zone interne più salubri.
(Pavimento in cotto lombardo artigianale con mattonelle a esagono, distribuito da Fornace Brioni s.r.l.)
Le finiture
Per modificare l'aspetto della superficie del cotto vengono eseguite diverse finiture, mediante attrezzature speciali o con tecniche manuali; talvolta i trattamenti servono a potenziare la resistenza alle aggressioni di agenti esterni, cercando di non eliminare del tutto le caratteristiche naturali. In alternativa si può lasciare il cotto alla stato grezzo e originale, senza nessuna lavorazione, per non alterarne l'aspetto. Ecco alcune delle finiture che si possono realizzare su di un pavimento in cotto:
- carteggiatura: si riproducono le caratteristiche di un pavimento d'epoca, consumato dal continuo calpestio; è una tecnica che può essere effettuata manualmente a crudo, prima di infornare le piastrelle e con dei fogli di carta abrasiva, oppure si può operare dopo la posa in opera per mezzo di macchine abrasive, in tempi più rapidi e con la possibilità di realizzare diversi gradi di usura. Il cotto carteggiato è molto richiesto negli interventi di ristrutturazione di casolari e di vecchie case contadine, perché ripropone antiche pavimentazioni con il fascino dei segni del tempo;
(Piastrelle in cotto carteggiato, che presentano ammaccature, rigature e smussature tipiche di un pavimento vecchio e usurato).
- levigatura: è il procedimento inverso alla carteggiatura e serve a far diventare la superficie più liscia e regolare senza intaccare le sfumature cromatiche; è una lavorazione in voga già sin dal '500 e oggi è finalizzata a rendere i pavimenti in cotto più adatti ad essere collocati in contesti moderni;
(Pavimentazione in pianelle di cotto levigato, con superficie liscia e quasi priva di imperfezioni.)
- smaltatura: in fase di produzione e prima della cottura si aggiunge uno strato sottile di smalto sulla superficie, avendo cura di non livellare e di non eliminare le irregolarità tipiche del prodotto. Lo scopo di questo procedimento è sia pratico, in quanto si viene a creare una patina che protegge la parte esteriore e la rende più facile da pulire, sia estetico, poiché permette di creare decorazioni con pitture eseguite a mano.
In pratica si procede prima con la stesura dello smalto, poi con la cottura, poi con l'esecuzione di disegni artistici e infine con una seconda cottura per fissare bene il tutto. Per poter adattare il cotto ai più svariati tipi di arredamento, è possibile colorare la massa unendo ossidi e vernici all'impasto e ottenendo varie colorazioni.
(Pavimento in cotto smaltato, con composizione a losanghe e tozzetti.)
I prezzi
Se si decide di acquistare un pavimento in cotto, bisogna essere consapevoli che non si tratta di una scelta propriamente economica. Per un cotto di buon livello qualitativo difficilmente si spende al di sotto dei 20 euro al metro quadro, gli esemplari meno costosi generalmente sono di scarsa qualità o non hanno ricevuto trattamenti adeguati che li rendano resistenti nel tempo e impermeabili. Vediamo nel dettaglio alcuni prezzi di listino, per orientarci nella spesa (*si tratta solo di stime medie, contattare sempre le aziende; nel seguente link trovate un nutrito elenco di aziende in tutt'Italia che si occupano di pavimentazioni in cotto):
TIPO DI PIASTRELLA |
PREZZO AL METRO QUADRO |
COTTO TOSCANO NON TRATTATO QUADRO 30x30 | 14 € |
COTTO TOSCANO TRATTATO QUADRO 30x30 | 22 € |
COTTO TOSCANO FATTO A MANO TRATTATO QUADRO 30x30 | 53,50 € |
COTTO UMBRO FATTO A MANO TRATTATO QUADRO 30x30 | 49,00 € |
COTTO LOMBARDO FATTO A MANO TRATTATO QUADRO 30x30 | 65,00 € |
Autore
Antonietta Zazzara