Il fascino del cotto fiorentino: tra bellezza ed eleganza
Il cotto e il suo fascino intramontabile tanto che non possiamo certo considerare questa tipologia di pavimentazione una nuova scoperta.
Il cotto è un prodotto che decora le nostre case da tempo immemore e rappresenta un prodotto edile creato dalle industrie o anche artigianalmente. Esso è ottenuto da una specifica lavorazione e cottura dell'argilla, della quale esistono diverse tipologie e quindi il risultato finale può variare andando dal colore ocra al rosso. Essendo il cotto lavorato con elementi quali acqua e argilla è considerato da tutti un prodotto biologico ed ecocompatibile.
(Esempio di pavimento in cotto)
Inizialmente il cotto rappresentava un materiale povero ed era usato soprattutto nella creazione di case rurali e ambienti rustici, mentre ora è diventato un prodotto di pregio e sempre più richiesto nel mondo, che ben convive con i più vari tipi di arredamento.
Il pavimento in cotto si divide in:
-cotto industriale; in questa categoria troveremo mattonelle che possiedono stesso colore, forma e dimensione, presentandosi al pubblico con prezzi accessibili a molti. Gli impasti di argilla e acqua saranno compiuti da dei macchinari, andando a creare un prodotto raffinato e duraturo, in quanto si andrà a creare piastrelle tutte uguali fra loro, senza difetti e dalla superficie più liscia.
-cotto fatto a mano; si tratta del cotto più pregiato e al tempo stesso più rustico. A differenza del cotto artigianale, in questa circostanza il prodotto è creato dagli artigiani senza l'utilizzo di attrezzi o utensili per dare la forma alle mattonelle, più irregolari per quanto riguarda forma e colore rispetto alle altre tipologie. Per realizzare il pavimento in cotto, l'argilla in questione deve essere depurata da ogni impurità, macinata e solo in un secondo momento potrà essere usata.
Quando sarà pronta per essere utilizzata l'argilla sarà posta su di un piano, ricoperto precedentemente dalla sabbia, e sarà mescolata con l'acqua. Il composto sarà messo in degli stampi e successivamente la mattonella formata sarà lasciata essiccare su di una pavimentazione riscaldata. In seguito le piastrelle saranno cotte a elevate temperature nei forni, all'interno dei quali le mattonelle rimarranno per qualche giorno, e solo poi saranno pronte per la posa. E' proprio questo tipo di cottura che dona una grande resistenza al pavimento, facendolo durare a lungo nel corso del tempo.
(Esempio di pavimento in cotto artigianale)
Il cotto fatto a mano o grezzo ha rivestito un ruolo fondamentale per un lungo periodo, almeno fino a quando non sono comparse sui mercati tecniche e macchinari moderni, con i quali vi è la possibilità di creare tantissime rifiniture. Esistono diverse tipologie di pavimento in cotto, soprattutto secondo la provenienza geografica dell'argilla e quindi anche della sua colorazione naturale. Tra i più noti ricordiamo:
- Cotto viterbese
- Cotto umbro
- Cotto siciliano
- Cotto spagnolo
- Cotto toscano, (di cui tratta quest'articolo).
Il cotto toscano, dal colore rosso intenso, è anche noto come cotto impruneta poiché prodotto in una località vicino a Firenze, chiamata appunto Impruneta. E' una tipologia di pavimento in cotto molto antica che affonda le sue radici nella storia degli etruschi, i quali concentravano la produzione del cotto proprio a Impruneta, già popolare per i procedimenti di fabbricazione della terracotta.
(Esempio di pavimento in cotto toscano)
Nonostante sia una tipologia di pavimentazione molto antica, il cotto è amato anche oggigiorno in ambienti antichi e moderni. E' dalla toscana che ha inizio un'importante produzione del cotto apprezzato in tutto il mondo e usato in diversi palazzi e monumenti fiorentini a partire dal Rinascimento, tra cui anche nella cupola del Duomo di Firenze. Verso la fine dell'Ottocento si passa da una lavorazione artigianale a una industriale.
Se dovessimo porre l'accento su alcune delle caratteristiche più importanti del cotto fiorentino, ai giorni nostri, è la sua versatilità (la sua potenzialità di essere adoperato in ambienti interni ed esterni, rustici o raffinati) e la sua resistenza. Un punto a suo favore sicuramente è che non richiede una manutenzione eccessiva.
(Esempio pavimento in cotto)
Essendo composto di argilla, il cotto presenta una superficie porosa. Questo significa che riesce a far traspirare i liquidi e l'umidità, che facilmente si può riconoscere per le sue macchie bianche. Oltrepassare questi ostacoli e riuscire a far durare nel tempo la pavimentazione è facile, basta eseguire un trattamento protettivo e un'adeguata manutenzione. Per prima cosa bisogna eliminare ogni traccia di cera, vernici, calcare o altro, e, in seguito, per evitare la traspirazione dell'umidità si può usare un prodotto che rende la mattonella impermeabile, riuscendo a fermare l'umidità alla base della piastrella evitando così che possa manifestarsi sulla superficie.
(Esempio pavimento in cotto)
Sarà necessario applicare un olio di lino puro crudo o cera d'api che crei una sorta di protezione, di completa impermeabilizzazione che riesca a impedire ai liquidi o altre sostanze cadute di macchiare la mattonella in modo permanente. Questo procedimento inizialmente dovrà essere ripetuto dopo un anno circa, in base al calpestio; a mano a mano il trattamento si cristallizza, quindi potrà essere ripetuto a intervalli di tempo più lunghi. L'ultima fase è facoltativa e consiste nel trattare il cotto con prodotti ceranti che rendono il pavimento lucido.
Quotidianamente potrà essere lavato semplicemente con acqua, anche se esistono prodotti aggiuntivi che non andranno ad alterare le proprietà della lavorazione.
Tra i diversi marchi che realizzano il cotto in Italia, possiamo nominare l'azienda Famar, che promuove prodotti completamente in cotto toscano, sia grezzi sia smaltati.
Autore
Roberta Bianca