Quali sono le differenze tra un parquet in legno massello e un parquet prefinito? Dalla struttura alla lucidatura dei listelli
Dalla struttura interna dei listelli, passando per la lavorazione, la messa in posa, la lucidatura, fino alla lamatura e la scelta delle essenze legnose, vengono delineate tutte le differenze che esistono tra un parquet interamente realizzato in legno massello e uno prefinito.
Oggigiorno, il legno risulta essere uno dei materiali più impiegati in edilizia, soprattutto per la realizzazione di complementi di arredo e di elementi orizzontali singoli, come anche verticali, necessari per abbellire una struttura in muratura.
Soprattutto all'interno del territorio italiano, il legno, pur non sostituendosi interamente al mattone come materiale per la costruzione degli edifici, è molto apprezzato e impiegato per impreziosire gli ambienti interni, proprio per la sua capacità di resa, elegante e al contempo accogliente.
(Esempio di parquet realizzato come pavimentazione dell'interno di una casa)
Nel corso degli anni, in particolar modo, l'usanza di impiegare il legno per la realizzazione di pavimenti è diventata sempre più una moda, proprio grazie alle caratteristiche del materiale di adattarsi alle singole esigenze dell'abitazione e dei gusti personali degli occupanti, rispetto al colore (essenza) e alla finitura del legno (sbiancata ,decapata, anticata).
Solitamente, la scelta del parquet ricade su due tipologie più diffuse, ovvero quelle realizzate in legno massello e quelle chiamate prefinite.
LA STRUTTURA ESTERNA E INTERNA DEI LISTELLI
PARQUET IN LEGNO MASSELLO ( O TRADIZIONALE)
I listelli di parquet in legno massello sono costituiti interamente da legno nobile ricavato da un unico blocco con uno spessore che raggiunge i 22 mm, per una lunghezza compresa tra 220 mm e 2000 mm; i supporti di legno nobile possono essere realizzati adottando differenti essenze lignee, ovvero:
- la betulla, che garantisce maggiore stabilità, tipologia che viene montata sovrapponendo tanti strati, al fine di garantire alte prestazioni meccaniche; le sue caratteristiche sono sinonimo di alta qualità, ma al contempo di prezzo elevato;
- l'abete e il pioppo sono le essenze più impiegate per le loro caratteristiche di stabilità; essi possono essere montati anche sull'impianto di riscaldamento a pavimento;
- il frassino e il pino sono, invece, impiegati, per la realizzazione di parquet di tipo economico;
- mdf o hdf, vengono utilizzati per la realizzazione di supporti a pavimenti in legno laminato, impiegati per la pavimentazione di attività commerciali e capaci di resistere all'usura del calpestio.
PARQUET PREFINITO
Il parquet prefinito, invece, possiede solo uno strato superiore di legno nobile, con uno spessore che varia dai 3.0 ai 4.0 mm, il quale viene a sua volta incollato su un supporto di legno povero o in multistrato e conoscerne la qualità e lo spessore, in quest'ultimo caso, è importante al fine di determinare la stabilità e il prezzo. Gli spessori dei supporti variano dai 7 ai 14/15 millimetri, i listelli raggiungono lunghezze da 180 a 220 cm per una larghezza che va da 18 a 20 cm.
LA LAVORAZIONE
VIDEO - I SEGRETI DELLA LAVORAZIONE DEL PARQUET
PARQUET IN LEGNO MASSELLO
Il lungo e costoso lavoro di finitura del parquet in legno massello è dovuto, non solo alla qualità dell'essenza legnosa impiegata, ma anche al lavoro della messa in posa e della successiva levigatura e verniciatura manuale (almeno 2 mani).
La messa in posa del parquet tradizionale, solitamente, viene realizzata in non meno di 40 giorni, a differenza della velocità con cui viene realizzato il parquet prefinito. Si procede con l'incollaggio dei listoni al pavimento, oppure si sceglie di posare il parquet con i chiodi su un fondo in travetti. Quest'ultima è la soluzione che viene solitamente scelta quando si è in presenza di listelli molto lunghi, o quando si cerca di ripristinare il massello ormai rovinato e scadente: il risultato sarà quello di un leggero scricchiolìo quando si calpesterà il parquet. In un parquet tradizionale, la prima lamatura viene effettuata almeno entro i 10-15 anni successivi alla posa e solo dopo questo procedimento la successiva verniciatura sarà possibile valutare il colore definitivo e la lucentezza del legno.
(Fissaggio di un parquet in legno massiccio per mezzo di chiodi)
I METODI DI FINITURA DEL PARQUET TRADIZIONALE NEL DETTAGLIO
Al fine di proteggere, migliorare e abbellire il legno del parquet tradizionale è possibile ricorre a tra differenti metodologie di finitura, ovvero:
- la verniciatura, con la quale è possibile creare sul parquet una pellicola solida con l'impiego di resine artificiali o naturali, generalmente, si preferisce ridurre le emissioni tossiche con sostenze infiammabili a base d'acqua; il legno, sottoposto a verniciatura, risulterà lucido, opaco o oleato, ma, in ogni caso meno naturale di uno oliato; di contro, però, il parquet verniciato risulta più pratico, resistente ai graffi e facile da pulire (basta, infatti, un semplice panno umido senza ricorrere ad alcun detergente);
- il trattamento a cera, con sostanze trasparenti o leggermente colorate (in pasta per la finitura e liquide per la manutenzione), viene applicato sui listelli per mezzo di spazzole o di rulli procedendo per stratificazioni e poi, infine, lucidati; a differenza della verniciatura, la cera non rappresenta un trattamento duraturo, ma in compenso, garantisce effetto naturale del legno;
- l'applicazione di oli speciali per il legno, dispersi in acqua o sciolti in solventi organici, per mezzo dei quali è possibile conservare l'aspetto originale del legno; gli oli vengono applicati con l'impiego di rulli o di pennelli.
(Oliatura di un parquet in legno massiccio)
PARQUET PREFINITO
I vantaggi del parquet prefinito, rispetto a quello in massello, risiedono soprattutto sul costo inferiore della posa e nella maggiore resistenza: queste caratteristiche derivano dal fatto che il parquet prefinito viene trattato industrialmente e verniciato per resistere ai graffi (6-7 mani).
Il colore e la lucentezza del parquet prefinito sono già visibili anche prima della messa in posa, tranne il caso in cui si impiegano essenze legnose soggette ad un naturale processo di ossidazione a contatto con la luce: solitamente il legno risulterà più scuro.
La messa in posa del parquet prefinito è molto più semplice e veloce rispetto a quella del parquet tradizionale: infatti, è possibile calpestare e praticare il pavimento in legno già subito dopo 1 o al massimo 3 giorni; essa avviene tramite incollaggio oppure per mezzo della posa flottante, ovvero applicando sul pavimento uno strato di poliuretano espanso da 2 mm, dalle caratteristiche fonoassorbenti e, qualora fosse necessario, anche un tappetino di plastica, strategicamente posizionato per prevenire l'umidità.
Su questi due strati vengono appoggiati i listoni di parquet, seguendo l'incastro maschiato che va incollato preoccupandosi di ricoprire tutta la superficie. Questa tecnica è ampiamente impiegata quando al di sotto del parquet si vuole tutelare il pregio di un pavimento, o addirittura quando si vuole impiegare e nello stesso tempo conservare temporaneamente il parquet per traslochi futuri.
Per questa tipologia di parquet, la prima lamatura viene fatta entro un tempo differente rispetto a quello tradizionale e raggiungere, in questo caso, i 20-25 anni.
VIDEO - POSA FLOTTANTE DI UN PAVIMENTO PREFINITO
LA SCELTA DELLE ESSENZE
Per entrambe le soluzioni di parquet, grande importanza è ricoperta dalla scelta delle essenze legnose, le quali incideranno notevolmente sul costo del parquet. La scelta del legno adatto ai gusti e alle esigenze, non ha che l'imbarazzo di innumerevoli alternative che variano sia per il colore, per le proprietà particolari e per la provenienza.
COLORE |
LEGNO |
PROVENIENZA |
---|---|---|
CHIARE | Rovere Acero Frassino Faggio Ciliegio Larice Pero Olmo |
Europa, America |
ROSSI O SCURI | Afrormosia Cabreuva Doussiè Ioroko Makorè Merbau Morado Padouk Sirari Teak Wengè |
Africa, Sud America, Oriente |
Va da se che la scelta dell'essenza legnosa dipende molto dal gusto personale che può spaziare tra una vasta gamma di tonalità, ampliate anche dal gioco di venature del legno stesso, ricordando, comunque, che la maggior parte dei legni tende a prendere delle tonalità più scure col tempo, a causa dell'ossidazione dovuta all'effetto che la luce ha sul legno.
(Colori delle varie essenze legnose)
Autore
Dott.ssa Sara Tomasello